

CHI SIAMO
Costituita da un numeroso gruppo di volontari, l’associazione è nata con scopi di promozione e sviluppo del territorio attraverso sagre, manifestazioni e attività di aggregazione.

2016
Anno
Fondazione
40
Numero
Associati
MONTEFLAVIO
Monteflavio, a 850 metri s.l.m., con il suo territorio di circa 1700 ha, si trova nelle estreme propaggini della Sabina Romana, a ridosso del Monte Pellecchia che con i suoi 1368 metri di altezza rappresenta la vetta più alta dei Monti Lucretili e permette all’aquila reale di poter nidificare. L’ambiente montano e la posizione isolata hanno contribuito a definire il carattere del borgo fondato nel 1578 dal Cardinale Flavio Orsini il quale inviò 34 famiglie di Marcetelli, piccolo paese del Cicolano, a occupare le terre della sua tenuta di Montefalco, nei pressi del Castello di Nerola, per la fondazione di un nuovo centro. I ruderi del castello di Montefalco e i resti di una statua pagana destinati alla cappella di Santa Bonosa, posta all’ingresso del paese, testimoniano la lunga e, a volte, tormentata storia di questi luoghi che hanno visto l’instaurarsi di un nucleo sociale dal carattere montano e comunitario. Nella prima metà del ‘600 il territorio del paese vede la presenza dei brigati e la dinastia degli Orsini, il cui stemma sovrasta l’antica Fonte Orsini, prima fra le fonti di approvvigionamento idrico, comincia il suo lento declino. Il feudo di Monteflavio finisce quindi nelle mani dei Barberini, verrà venduto a Taddeo Barberini, principe di Palestrina, insieme allo Stato di Montelibretti nel 1644.
Nel ‘700 il carattere comunitario originario comincia a lasciare spazio ad un fenomeno di privatizzazione e di specializzazione del lavoro: si sviluppa l’industria della neve che, pressata in grandi pozzi, scavati nelle alture del Monte Pellecchia, fornisce ghiaccio a Roma e Tivoli. Al volgere del secolo Monteflavio conosce la malaria, la peste e il colera e la comunità comincia a mostrare segni di frizione e divisione. Questi periodi bui portano ad una forte ondata di emigrazione e il carattere comunitario del paese vedrà profonde trasformazioni a seguito della formazione dello Stato Unitario. Le rovine del castello di Montefalco, maniero dell’epoca dell’incastellamento, la cui fine è ancora avvolta dal mistero, e il Monte Calvario con il suo venerato santuario continuano a racchiudere il borgo e il suo territorio che, nella risalita verso le alture del Pellecchia, ospita un ambiente naturalistico ricchissimo e diversificato. La chiesa parrocchiale SS. Maria Assunta, nella piazza centrale del paese, conserva un prezioso tabernacolo del XV secolo e si staglia di fronte alla fontana di tarda epoca rinascimentale, la pilocca, che continua a mantenere la sua particolare funzione di fulcro del paese e luogo di ritrovo del vivere comunitario.
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